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"Noi non ci realizziamo mai. Siamo due abissi: un pozzo che fissa il cielo"

29 marzo 2009

Un mondo di connessioni...

In questi giorni ho riflettuto molto su ciò che ho letto nel pamphlet "Coltivare le connessioni"...ho trovato, tanto per parlare in termini di reti, infiniti nodi, ovvero spunti che mi hanno condotto a numerose rilessioni. Non avevo mai pensato prima di ora a quanto le connessioni entrassero a far parte delle nostre vite, di come noi stessi siamo riusciti ad arrivatre ad essere quello che siamo grazie ad esse, inconsciamente. E se all’inzio la cosa può sembrare un tantino campata in aria, basta pensare che proprio da un punto di vista scientifico l'evoluzione del cervello verso strutture sempre più complesse, in grado di gestire comportamenti via via più flessibili e articolati, deriva da un progressivo aumento del numero di neuroni e delle connessioni sinaptiche fra di essi, non dalla massa in espansione di una singola cellula. Credo che la convinzione di essere un nodo della rete possa spingere ognuno di noi a contribuire nel modo più proficuo ad essa. In fondo siamo persone umane, no? E il disinteresse per fatti che non ci riguardano da vicino è all’ordine del giorno. Almeno per quanto mi riguarda, sapere di essere una parte di questo mondo di interconnessioni mi spinge alla collaborazione, e soprattutto mi dà il coraggio necessario per osare e mettermi in discussione. Ed è proprio per questo che trovo infinitamente interessanti tutte quelle possibilità che ogni giorno mi offre l’attuale rete, Internet: Google, Amazon, Yahoo! e tanto altro... Devo ammettere però che alcuni piccoli dubbi continuano a persistere. Leggevo qualche giorno fa un articolo su una rivista di informatica (non che me ne intenda, ma girava per casa e l’ho aperta per pura curiosità) che citava il "cloud computing", una specie di grande architettura che tutti noi abbiamo costruito. Esso si basa su tutti quei computer che, come nodi di una enorme rete, sono distribuiti per il mondo e lavorano come se fossero un unico potente calcolatore. E poi ho letto: "Cosa succederebbe se a causa di un guasto la parte della "nuvola" in cui risiedono i vostri dati e servizi smettesse di funzionare? Non è un’ipotesi teorica: l’interruzione temporanea del servizio Gmail, lo scorso febbraio, è solo uno dei tanti esempi". Tutto ciò potrebbe rappresentare un potenziale difetto di questa rete? Ci sono dei rischi dietro all’apparenza di questo geniale modello? Forse solo avendo il coraggio di prenderne parte potremo riuscire a scoprirlo...

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