La mia foto
"Noi non ci realizziamo mai. Siamo due abissi: un pozzo che fissa il cielo"

29 marzo 2009

Un mondo di connessioni...

In questi giorni ho riflettuto molto su ciò che ho letto nel pamphlet "Coltivare le connessioni"...ho trovato, tanto per parlare in termini di reti, infiniti nodi, ovvero spunti che mi hanno condotto a numerose rilessioni. Non avevo mai pensato prima di ora a quanto le connessioni entrassero a far parte delle nostre vite, di come noi stessi siamo riusciti ad arrivatre ad essere quello che siamo grazie ad esse, inconsciamente. E se all’inzio la cosa può sembrare un tantino campata in aria, basta pensare che proprio da un punto di vista scientifico l'evoluzione del cervello verso strutture sempre più complesse, in grado di gestire comportamenti via via più flessibili e articolati, deriva da un progressivo aumento del numero di neuroni e delle connessioni sinaptiche fra di essi, non dalla massa in espansione di una singola cellula. Credo che la convinzione di essere un nodo della rete possa spingere ognuno di noi a contribuire nel modo più proficuo ad essa. In fondo siamo persone umane, no? E il disinteresse per fatti che non ci riguardano da vicino è all’ordine del giorno. Almeno per quanto mi riguarda, sapere di essere una parte di questo mondo di interconnessioni mi spinge alla collaborazione, e soprattutto mi dà il coraggio necessario per osare e mettermi in discussione. Ed è proprio per questo che trovo infinitamente interessanti tutte quelle possibilità che ogni giorno mi offre l’attuale rete, Internet: Google, Amazon, Yahoo! e tanto altro... Devo ammettere però che alcuni piccoli dubbi continuano a persistere. Leggevo qualche giorno fa un articolo su una rivista di informatica (non che me ne intenda, ma girava per casa e l’ho aperta per pura curiosità) che citava il "cloud computing", una specie di grande architettura che tutti noi abbiamo costruito. Esso si basa su tutti quei computer che, come nodi di una enorme rete, sono distribuiti per il mondo e lavorano come se fossero un unico potente calcolatore. E poi ho letto: "Cosa succederebbe se a causa di un guasto la parte della "nuvola" in cui risiedono i vostri dati e servizi smettesse di funzionare? Non è un’ipotesi teorica: l’interruzione temporanea del servizio Gmail, lo scorso febbraio, è solo uno dei tanti esempi". Tutto ciò potrebbe rappresentare un potenziale difetto di questa rete? Ci sono dei rischi dietro all’apparenza di questo geniale modello? Forse solo avendo il coraggio di prenderne parte potremo riuscire a scoprirlo...

24 marzo 2009

Lentamente muore...

Riflettere...oggi mi sono bloccata a riflettere...e quando inizio, lo so, non finisco più... Passano i secondi, i minuti, le ore...finché quel pensiero non si è dileguato, rimango fissa a riflettere. Perdo tempo, lo so, tempo prezioso che potrei impiegare in mille altri modi...ma a volte forse vale la pena rubare qualche attimo della propria vita per donarlo al cuore. E allora ho aperto uno dei mille libri di poesie che stanno lì...da un bel po’ di tempo abbandonati nella mia camera...una pagina a caso...anche se non credo in fondo sia venuta proprio a caso...Lentamente muore di Pablo Neruda...mi sono subito persa tra le parole, tra le righe, tra i versi...ma quanto sarà bello perdersi tra i versi? E frase dopo frase ho trovato spunti, indizi, consigli...può forse la lettura di una poesia condurti a ciò che cerchi? A me succede molto spesso...
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero sul bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso , quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. (Pablo Neruda / Martha Madeiros)

22 marzo 2009

A few words about del.icio.us!

Qualche giorno fa ho creato il mio account delicious (potete trovare i miei bookmarks sul sito http://delicious.com/DocGiuls!). Devo ammettere che inizialmente, quando ho letto il secondo assignment su http://iamarf.wordpress.com, non avevo ben capito quale dovesse essere la vera e propria funzione di questi bookmarks...o meglio, dato che il testo è chiarissimo, l’avevo capito solo in teoria. Però mi chiedevo ancora: ma perchè non bastano i preferiti di Internet Explorer? Poi procedendo passo passo e seguendo le indicazioni del sito ho iniziato a capirne la vera e propria utilità: condividere la conoscenza! I preferiti li puoi vedere te e solo te...con del.icio.us diventano pubblici! Trovare siti interessanti durante la navigazione, leggere qualsiasi cosa che ci faccia appassionare e ci lasci a bocca aperta, imbattersi in foto spettacolari...possiamo ora condividere tutto ciò che ci impressiona...è come aprire la nostra mente al resto del mondo! E ho scoperto poi che è proprio grazie a questo social bookmarking che nascono gli Internet Meme, cioè quelle notizie che si diffondono su internet, passando di tastiera in tastiera, più veloce della luce...(per me tutto ciò era un vero mistero!). E poi trovo sia veramente stupendo prendere parte attiva nella vita degli altri in modo così semplice e senza perdite di tempo, mirando a ciò che si desidera scoprire con un solo click mirato. Tutto questo grazie ai mitici tag, che di fatto sono come quelle etichette che poniamo su i cassetti della nostra mente per aprirli al momento opportuno. Possiamo scoprire un intero universo di utenti che condividono i nostri stessi percorsi di navigazione, visitare i siti proposti da loro ed eventualmente salvarli e "taggarli" a nostra volta. Tutto ciò ovviamente richiede un sacco di tempo libero da passare su internet. Ho notato però che c’è anche la possibilità di iscriversi a particolari tag. Tramite il link Subscriptions nel menu in testata si possono scegliere uno o più tag a proposito dei quali si vuole essere sempre aggiornati. Insomma alla fine ho trovato questo del.icio.us proprio "delizioso"! Giulia

18 marzo 2009

La scienza non è dogma...

Vi ricordate le interminabili ore passate sugli appunti della Farnararo a cercare di capire qualcosa, e accorgendosi che in realtà c’erano molte cose da non poter capire? Ecco, ho la prova che anche i suoi dogmi sono soggetti alla vanità della vita, ovvero proprio di ciò di cui si occupa di fatto la biologia. Fine giornata universitaria...completamente distrutta...per inerzia apro il giornale "Le Scienze" (che è la versione italiana di Scientific American), comprato ieri. Neanche a farlo apposta apro una pagina con un articolo intitolato "Il doppio senso del DNA, la fine di un dogma"...sottotitolo: "Scoperto un microorganismo in cui una sequenza codifica per due amminoacidi". E per un momento ho ringraziato questo "umile protozoo marino" che ha sovvertito tutte le false ragioni e ha dato ulteriore prova che nella scienza non esistono regole assolute. Negli Stati Uniti un team di biochimici ha scoperto che nell’mRNA di Euplotes crassus, la mitica sequenza UGA (conosciuta meglio dagli studenti di Medicina a Firenze come "la moglie di UGO") a volte codifica per l’amminoacido cisteina e a volte per un altro amminoacido, la selenocisteina. Crollano quindi tutte le certezze. Dovremo quindi presto cancellare dalla nostra mente il ritornello della tripletta che codifica per uno ed un solo amminoacido...ed imparare ad abituarci all’imprevedibilità della scienza. "Tutta la conoscenza prescentifica, sia essa animale o umana, è dogmatica; e con la scoperta del metodo non dogmatico, cioè del metodo critico, comincia la scienza" (Karl Popper)

17 marzo 2009

Il mostro Fritzl...

Che giornata di notizie sconvolgenti! Ho aperto "La Repubblica" stamattina mentre aspettavo alla stazione e vi giuro, mi sono bloccata davanti all’articolo sul Signor Fritzl: un uomo che per 24 anni ha tenuto segregata la figlia in una cantina della sua villetta, l’ha violentata migliaia di volte e ha avuto da lei 7 bambini, di cui uno da lui subito ucciso dopo la nascita...per un momento è stato puro shock...ho pensato: è una notizia dalla terra o da un Paese marziano che è stato appena scoperto? Completamente senza parole... Il primo istinto è stato quello di pensare a una fine molto dolorosa di questa specie di mostro...come penso avrà sognato miliardi di volte quella povera figlia indifesa e abbandonata dal mondo. Poi andando avanti nella lettura sono rimasta ulteriormente shoccata: 15 anni di galera! Solo 15 anni di galera? L’ho riletto per vedere se avevo visto bene...si proprio così...la pura semplice realtà...ho tirato un sospiro e ho pensato che in fondo chi siamo noi per giudicare? Ma io da donna non riesco a fare nient’altro che mettermi nei panni di quella ragazza...non proverei odio, anzi non sarei più in grado di provare alcun tipo di sentimento...vorrei solo che a quell’uomo venissero inflitti gli stessi dolori che per anni lei ha dovuto ingiustamente subire...di fronte a un fatto simile cosa cavolo c’è da processare? Leggete l'articolo su Repubblica.it!

16 marzo 2009

15 things to do before death...

Almeno una volta nella vita vorrei...

  1. Visitare tutti e sette i continenti, anche se andare in Antartide potrebbe essere difficile...
  2. Attraversare la jungla in groppa a un elefante...
  3. Visitare l'India viaggiando in treno...
  4. Fare il bagno nel fiume Gange per entrare nella vera spiritualità dell'India...
  5. Nuotare con uno squalo balena...
  6. Fare un'immersione subacquea nella Grande Barriera Corallina in Australia...
  7. Visitare le regioni interne dell'Africa prendendo un 'bush plane'...
  8. Attraversare a piedi un ghiacciaio...
  9. Scalare le pendici di un vulcano ancora attivo...
  10. Circumnavigare l’America del Sud con una barca a vela...
  11. Scalare almeno una delle Sette Cime (Kilimanjaro, Massiccio Vinson,Everest, Monte Kosciuszko, Monte Bianco, McKinley, Aconcagua!)...
  12. Unirsi ad una carovana nel deserto del Sahara...
  13. Lanciarsi con il paracadute su un paesaggio spettacolare...
  14. Attraversare in bicicletta la Pacific Coast Highway, da Seattle a Tijuana...
  15. Prendere parte alla più grande battaglia di pistole ad acqua del pianeta, durante il Songkran, il capodanno tailandese...
...a quel punto forse mi sentirò finalmente soddisfatta...

CREARE SLIDESHOWS

In seguito alla disperata richiesta della Giulia D. di inserire una slideshow nel suo blog, e dal momento che non ci intendiamo molto bene a parole, ho deciso di spiegare un po’ come sia possibile creare e caricare sul blog queste presentazioni animate. Foto che si capovolgono, ruotano su sè stesse, fanno giri caramboleschi...foto che appaiono e scompaiono, foto che vengono sommerse da bollicine o da cascate di fiorellini...ora potete fare onore ai vostri momenti magici immortalati in un click! Navigando sul web si possono trovare alcuni strumenti gratuiti per creare slideshow. Ce n’è davvero per ogni gusto, computer, sistema ed esigenza. Ne elenco per semplicità solo alcuni che vi possono essere utili.

Microsoft Photo Story 3: questo software gratuito di Microsoft permette in pochissimi click di creare slideshow con diversi effetti di transizione e svariati effetti speciali. E’ un programma da scaricare sul proprio pc: basta cliccare "Download Photo Story 3" e effettuare il download.

Google Picasa: si tratta dell’ottima combinazione software gratuito/servizio web di Google, che permette di visualizzare, conservare, organizzare, modificare e creare slideshow con qualsiasi immagine e/o fotografica. E’ necessario scaricare sul pc anche questo software. Organizzare e gestire le tue foto, modificarle eliminando graffi e imperfezioni, correggendo gli occhi rossi, ritagliando le immagini e molto altro ancora. Trasforma le foto in filmati, collage, slideshow etc... . Si possono caricare inoltre senza problemi le foto in Picasa Web Album per condividerle con amici, parenti e il mondo intero.

SmileBox Slideshows: Se preferite non installare alcun software sul vostro computer per creare slideshow, usate questo servizio web gratuito, che permette di creare complessi e articolati slideshows, contenenti anche musiche ed effetti speciali. E’ possibile poi pubblicare i risultati su servizi come MySpace o Facebook.

Slide è il miglior servizio web gratuito per creare slideshow. Basta una manciata di click ed è possibile ottenere risultati davvero sorprendenti, interattivi, con musica di sottofondo, stili unici ed effetti speciali a bizzeffe. Slide è sicuramente il servizio web più usato per questo tipo di operazioni. - Andate sul sito www.slide.com e registratevi

- Cliccate poi su "make a slide show" e otterrete questa schermata

- Per aggiungere le tue foto clicca su "Browse" e mentre aspettate che vengano caricate proseguite nella personalizzazione dello slideshow (per caricare più foto è necessario selezionarle premendo il tasto Ctrl).

-A destra della casella "Upload" c’è un’altra finestra "Customize your design" : si possono scegliere styles, music, themes per lo slideshow...e non dimenticatevi le misure adatte per la posizione che deve assumere nel vostro blog.

-Infine cliccate su save, quando l’upload è stato completato e attendete. - Copiate il codice html che vi appare in un box Questo codice deve essere incollato all’interno di un Costum o Sandbox HTML del vostro blog (ad esempio su blogger si deve incollare nel gadget "HTML e Java Script" per capirsi!). E ora godetevi il vostro slideshow!!!

15 marzo 2009

NESSUN LUOGO E' LONTANO...

Un po’ di tempo fa ho ricevuto in regalo un piccolo libretto viola intitolato "Nessun Luogo è Lontanto" di Richard Bach. Un libro diverso da tanti. Un libro di emozioni...non di parole. Un libro di significati...non di retorica. Dalle sue pagine sprizzano colori forti di immagini indefinite...sembrano i segni disegnati dagli spostamenti delle nuvole nel cielo, è una combinazione di segnali, sensazioni, messaggi... E’ lo scrittore che virtualmente parte dal cuore di un piccolo uccello per andare alla ricerca di una verità che sa già essere presente in lui. Ecco....vi consiglio di leggere il contenuto di questo apparentemente insignificante libretto...

Rae, cara! Grazie per avermi invitato per il tuo compleanno! La tua casa è distante mille miglia dalla mia, e io sono uno che si mette in viaggio solo quando ne vale la pena. Ebbene, ne val proprio la pena, se si tratta di prender parte alla tua festa. Non vedo l'ora di essere da te! Il mio viaggio è cominciato dentro il cuore di un piccolo uccello, un colibrì che conoscemmo insieme, io e te, tanto tempo fa. Lo trovai cordiale come sempre, anche stavolta. E tuttavia - quando gli dissi che la piccola Rae stava crescendo e che io stavo andando alla festa per il suo compleanno con un regalo lui rimase perplesso. Per un pezzo badammo a volare in silenzio, e alla fine lui mi disse: "Ci capisco ben poco, in quel che dici, ma men che mai capisco come mai tu ci vada, a questa festa". "Ma sicuro che vado, alla festa" dissi io. "Cos'è che ti riesce tanto difficile da capire?" Lui non rispose niente, lì per lì, ma quando arrivammo alla casa del gufo, mi disse: può forse una distanza materiale separarci davvero dagli amici? Se tu desideri essere da Rae, non ci sei forse già?". "La piccola Rae sta crescendo, e io vado alla festa per il suo compleanno con un regalo" dissi al gufo. Mi parve strano dire vado, è vero, dopo quanto mi aveva detto il colibrì, ma lo stesso mi espressi in quel modo, perché Gufo mi capisse. Lui pure restò zitto per un pezzo, seguitando a volare.Un silenzio tutt'altro che ostile.Ma quando mi ebbe condotto sano e salvo a casa dell'aquila, così mi parlò: "Ci capisco ben poco in quel che dici, ma men che mai capisco perché chiami piccola, la tua amica". "Ma sicuro che è piccola" dissi "dal momento che non è ancora grande. Cos'è che ti riesce tanto duro da capire?" Gufo allora mi guardò, coi suoi occhi profondi color ambra, mi sorrise e mi disse: "Pensaci su". "La piccola Rae sta crescendo, e io vado alla festa per il suo compleanno con un regalo" dissi all'aquila. Mi faceva un po' specie, veramente, dire vado e dire piccola, dopo quanto mi avevano detto Colibrì e Gufo, ma lo stesso mi espressi a quel modo, affinché Aquila potesse capirmi. Insieme volammo, al di sopra delle vette, a gara con i venti di montagna. Alla fine lei mi disse: "Ci capisco ben poco in quel che dici, ma men che mai capisco la parola compleanno". "Ma sicuro: compleanno" dissi io. "S'intende festeggiare il giorno in cui ebbe inizio la vita di Rae, e prima del quale lei non c'era. Cosa c'è di tanto difficile da capire, in questo?" Aquila allora incurvò le ali e dopo una picchiata rapidissima, atterrò con dolcezza, su una roccia, nel deserto. "Ci sarebbe stato un tempo anteriore alla nascita di Rae? Non pensi piuttosto che la vita di Rae sia cominciata prima ancora che il tempo esistesse?" "La piccola Rae sta crescendo, e io vado alla festa per il suo compleanno con un regalo" così dissi anche a Falco. Mi suonava un po' strano tuttavia dire vado, dire piccola e compleanno, dopo quanto avevo udito da Colibrì, da Gufo e Aquila, tuttavia così mi espressi perché Falco mi capisse. Sorvolammo veloci il deserto, e alla fine lui mi disse: "Sai capisco ben poco di ciò che mi dici, ma meno di tutto mi spiego quel tuo sta crescendo". "Ma sicuro che Rae sta crescendo" dissi io "Adesso è più vicina all'età adulta, e un anno più lontana dall'infanzia. Cosa c'è di tanto arduo da capire, quanto a questo? Falco alfine atterrò su una spiaggia solitaria. "Un anno più lontana dall'infanzia? Non mi sembra che questo sia crescere!" Si sollevò di nuovo in volo e, di lì a poco, scomparve. Il gabbiano, lo so, era molto saggio. Volando insieme a lui, riflettei bene prima di parlare e scelsi con cura le parole, dimodoché capisse che qualcosa pur avevo imparato. "Gabbiano" gli dissi alla fine "perché mi porti in volo da Rae, quando sai che in realtà io già sono con lei?" Di là dal mare, di là dai monti, finalmente il gabbiano calò e si posò sopra il tetto di casa tua. "Perché l'importante mi disse che tu sappia la verità. Finché non la sai - finché non la capisce veramente - puoi soltanto afferrarne qualche stralcio, o brandello, e non senza un aiuto dall'esterno: da macchine, uomini, uccelli. Ma ricordati" disse "che l'essere ignota non impedisce alla verità d'essere vera". Ciò detto disparve. E' venuto il momento di aprire il regalo. I regali di latta e lustrini si sciupano subito, e via. Io invece ho un regalo migliore, per te. E' un anello da mettere al dito. E brilla di una luce tutta sua. Nessuno può portartelo via; non può essere distrutto. Tu sei l'unica al mondo che riesca a vedere l'anello che io ti dono, come io ero l'unico in grado di vederlo quand'era mio. Questo anello ti dà un nuovo potere. Messo al dito, potrai levarti in volo con tutti gli uccelli dell'aria - vedere attraverso i loro occhi dorati - palpare il vento che sfiora le loro vellutate piume - e potrai quindi conoscere la gioia di sollevarti lassù, in alto, al di sopra del mondo e di tutte le sue pene. Potrai restarci quanto ti parrà, su nel cielo, al di là della notte, e oltre l'alba. E quando avrai voglia di tornar giù di nuovo, vedrai, tutte le tue domande avranno risposta e tutte le tue ansie si saranno dileguate. Al pari di ogni cosa che non può toccarsi con mano o vedersi con gli occhi, il tuo dono si fa più potente via via che lo usi. Da principio l'impiegherai solo quando sei fuori di casa, all'aperto, guardando l'uccello insieme al quale voli. Ma poi, più in là, se l'adoperi ben bene, funzionerà anche con quegli uccelli che non vedi; finché t'accorgerai che non ti occorre né l'anello né l'uccello per volare al di sopra delle nubi, nel sereno. E quando arriverà per te quel giorno, tu dovrai a tua volta donare il tuo dono a qualcuno che sai ne farà buon uso; costui potrà apprendere, allora, che le uniche cose che contano sono quelle fatte di verità e di gioia, e non di latta e lustrini. Rae questo è l'ultimo anniversario che festeggio con te in modo speciale. Dai nostri amici uccelli ho imparato quanto segue. Non posso venire da te, perché già ti sono accanto. Tu non sei piccola, perché già sei cresciuta: sei grande e giochi con il tempo e la vita - come tutti facciamo - per il gusto di vivere. Tu non hai compleanno, perché sei sempre vissuta; non sei mai nata, e mai morirai. Non sei figlia di coloro che tu chiami papà e mamma, bensì loro compagna d'avventure, in viaggio alla scoperta delle cose del mondo, per capirle. Ogni regalo che ti fa un amico è un augurio di felicità: così pure questo anello. Vola libera e felice, al di là dei compleanni, in un tempo senza fine, nel per sempre. Di tanto in tanto noi c'incontreremo - quando ci piacerà - nel bel mezzo dell'unica festa che non può mai finire.

Vi è mai capitato di dover fare i conti con la distanza per mantenere stretto un legame importante?.. La lontananza.. la distanza materiale che separa gli amici.. e percepire quello scoraggiamento che a volte riesce persino a trasformare la separazione fisica in solitudine.. Capita di rimanere seduti in camera, immobili, con gli occhi fissi ad un punto, con la voglia di essere altrove e l'impossibilità di andare... Cosa fare in questi momenti? Forse Bach ha ragione: la vera amicizia, come ogni altro sentimento, non è schiava del tempo e dello spazio. Un'amicizia è capace di far ricredere su tante cose.. su tanti pregiudizi, sulla sensibilità, sulla coscienza della necessità di condividere per aiutarsi a vicenda, sulla possibilità di ridere di qualsiasi banalità e il piacere di farlo.. e allora perchè non può essere anche capace di superare le distanze o addirittura annientarle??? In fondo c’è qualcos’altro oltre il mondo materiale, no?

14 marzo 2009

Disperatamente Giulia...

E’ quasi finita anche questa giornata di studio matto e disperatissimo, tanto per cambiare. Mi sa che alla fine mi guarderò allo specchio e mi vedrò deforme come il povero Leopardi...speriamo di no, perchè non lo potrei mai sopportare. A parte che già si vedono i segni del duro lavoro: tipo quell’enorme callo dello scrittore che ho sull’anulare, veramente antiestetico...Vabbè a parte questo...mi sento soprattutto un po’ sola. Mi faccio sempre un sacco di domande a cui non trovo mai una risposta, del tipo: non sarebbe meglio andare a fare una bella passeggiata al mare invece che stare a sviscerare l’arto superiore? Poi però finisco sempre per cadere nella trappola dei doveri e non mi lascio mai abbandonare ai piaceri...sarà mai possibile? E così finisco per farmi risucchiare dal vortice vorticoso di chi non trova più la strada del dedicarsi un po’ a sé stessi. Ma forse in fondo è veramente questo che voglio...se guardo al futuro vedo solo una realizzazione che soltanto io posso dare a me stessa. Credo fermamente che non sia possibile raggiungere una sorta di serenità interiore senza aver lottato per ottenerla. Siamo solo noi..."against the world". Certo l’aiuto di chi ci sta intorno è fondamentale, ma solo noi sappiamo veramente per cosa lottiamo e un giorno saremo pronti anche a riconoscere i nostri sbagli...e a quel punto saremo contenti comunque, perchè saremo stati noi stessi a farli, certi che non avremmo potuto fare altrimenti. Quando ero piccola non avrei mai pensato di fare il medico...la mia mamma mi diceva sempre che ero troppo sensibile o cavolate simili e io come al solito le davo ascolto. Addirittura volevo fare la giornalista, la poetessa e la scrittrice...quindi niente a che fare con la medicina. Mi ricordo di tutte le poesie che scrivevo...sugli odori del bosco, sulle onde del mare, sulle delusioni amorose...poi ho fatto tanti viaggi, ho visto tante realtà diverse dalla nostra e quando ho iniziato a mettere da parte il mio mondo e ad aprimi a quello degli altri, ho deciso di diventare medico. Più che come professione, l’ho considerato da subito uno stile di vita. Perchè io non faccio niente in cui non credo. Non vado in chiesa perchè se ci andassi vorrebbe dire che approverei tutto ciò che la riguarda...ed invece non è così. Il viaggio a Cuba ha dato una sorta di svolta alla mia vita. Sembrerà strano che un semplice viaggio possa cambiare profondamente una persona, eppure è stato così. Ho visto la serenità nei volti di quella gente...così distante dal nostro modo di pensare...così lontana...Non che approvi il comunismo o qualsiasi scemenza totalitaria simile. E del modo di vivere della gente che parlo, del loro non avere fretta, della loro calma, dei loro canti, dei loro sorrisi... E poi l’ospedale...un luogo dove ho passato abbastanza tempo per alcune vicende familiari...ha cambiato il mio modo di vedere il mondo. Certo, lì risiede la sofferenza...ma, se visto da un’altra prospettiva, anche la forza di rinascere dal nulla...ed è proprio quando si tocca il fondo che si apprezza di più ogni attimo della vita, ogni momento che il malato protegge come un tesoro. E’ questo che mi interessa fare....donare un sorriso a chi è triste...asciugare le lascrime di chi piange...qualcuno mi ha indicato che questo è il miglior modo per trovare la felicità... Giulia

13 marzo 2009

L’Altra parte di te...

"Proprio come i cristalli e le stelle, le cellule e le piante, anche le nostre anime si dividono. La nostra anima si scinde in due, e ciascuna di queste nuove entità si suddivide in altre due... E così, nel giro di alcune generazioni, ognuno di noi si ritrova ad abitare buona parte della Terra. ... Noi facciamo parte di ciò che gli Alchimisti chiamano Anima Mundi, l'Anima del Mondo. In realtà se l'Anima Mundi dovesse soltanto suddividersi, si indebolirebbe sempre di più, nonostante la diffusione e l'accrescimento. Ecco perché mentre ci si divide, contemporaneamente ci si ritrova. E questo incontro si chiama Amore. Allorché si scinde, l'Anima origina sempre una parte Maschile e una parte Femminile. ... In ogni Vita, abbiamo il misterioso obbligo di ritrovarci con almeno una di queste Altre Parti. L'Amore Sommo, quello che le ha separate, si rallegra per l'Amore che le unisce di nuovo.""E come posso sapere chi è l'Altra Parte di me?""Correndo dei rischi. Correndo il rischio del fallimento, delle delusioni, ma non cessando mai di cercare l'Amore. Chi persevererà nella ricerca, trionferà."Possiamo incontrare più di un'Altra Parte di noi in ogni vita?"'Sì,' pensò la donna, con una certa amarezza. 'E quando ciò accade, il cuore si ritrova diviso - e il risultato è dolore e sofferenza. Sì, è possibile incontrare tre o quattro Altre Parti, perché noi siamo tanti e molto sparpagliati.' "Esiste una sola Essenza della Creazione" disse infine la donna. "E si chiama Amore. L'Amore è la forza che ci permette di ricongiungerci, per condensare l'esperienza sparsa in molte vite e in molti luoghi del mondo. ... Ma, soprattutto, noi abbiamo l'obbligo di ricongiungerci, almeno una volta in ogni incarnazione con l'Altra Parte giacché, sicuramente, la incontreremo lungo il nostro cammino, magari solo per qualche istante. In qualsiasi caso, quegli attimi racchiuderanno un amore così intenso da giustificare il resto della nostra esistenza. Ovviamente è possibile che l'Altra Parte di noi prosegua per la sua strada: accade quando ci rifiutiamo di accettarla, o magari non ci accorgiamo della sua presenza. In tal caso avremo bisogno di una nuova incarnazione per rincontrarla e ricongiungerci con essa."
(Alcune pagine tratte dal libro "Brida" di Paulo Coelho)
"E come posso sapere chi è la mia altra parte? Correndo dei rischi, ma non cessando mai di cercare l’Amore...chi persevererà nella ricerca, trionferà...". "Quanto più capirai te stessa, tanto più comprenderai il mondo...e sarai più vicina all’Altra parte di te". "Mantieniti sempre sul ponte che unisce il visibile all’invisibile...".
(Tre frasi tratte da "Brida")
Un po’ di tempo fa ho letto l’ultimo libro pubblicato di Coelho, Brida....all’inizio non riuscivo ad andare avanti a leggere... mi avevano bloccato queste tre frasi...forse a prima vista semplici banalità, ma che in fondo sono riuscite a risvegliare in me quel desiderio che da tanto sembrava sopito...cercare l’Amore...che grande parola...la privazione della morte...forse nessun umano sarà mai in grado di provare il pieno di questo sentimento. Siamo troppo orgogliosi, suberbi, gelosi per farlo...i se e i ma ci soffocano, sembrano dominare le nostre vite superoccupate a raggiungere il massimo, quando forse non sappiamo che sono le cose più semplici a farci diventare dei giganti! Mi sto rendendo sempre più conto di aver girato tanto a vuoto....di aver perso in realtà il baricentro delle mie reali priorità. Razionalizzare i sentimenti. Tendo ogni giorno di più verso la ragione....e da tempo ho abbandonato il cuore. Ma leggere qualcosa sul mistero, il campo in cui Coehlo è un vero maestro, mi ha fatto riflettere. Non ci è data la facoltà di comprendere tutto....c’è un mondo altro, una sfera inaccessibile, che mai potremo penetrare con la nostra presuntuosa ragione. L’Amore sta lì...in quel cielo invisibile che solo le anime più sensibili possono raggiungere...anche se solo in parte riescono a cogliere quei barlumi di vita invisibili a molti, a volte li afferrano, a volte li lasciano scappare, non coscienti della loro enorme perdita. Vorrei poter raggiunger quel cielo un giorno, ma per farlo ci vuole coraggio. E il mio coraggio invece a volte vacilla....la timidezza mi opprime....la paura del sentimento mi acceca. Ma se forse mi sforzassi solo un po’, sono sicura che riuscirei anch’io a vedere quel brillante punto luminoso sopra la spalla sinistra di qualcuno...a notare uno sfavillio di occhi. Basterebbe solo aprire l’anima all’invisibile....e lasciarsi andare... Eh si, forse sono sempre stata lontana dalle stupide "romanticate" alla Federico Moccia, e se l’Amore consistesse veramente in questo allora potremo anche smettere di crederci. La parola Amore accoglie ben qualcosa di più grande, un universo di sentimenti che sconfinano in ogni campo, in ogni attimo della nostra vita. E’, come dice Coelho, qualcosa di più grande di noi, che noi non riusciremo mai a comprendere forse...come il mistero della morte. Proprio perchè magari fede e amore coincidono. Forse "Dio" o come altro si vuole chiamare quell’ente inspiegabile a cui sentiamo di appartenere, ci ha concesso proprio questo sentimento per mettere in comunicazione noi poveri mortali con la sua stessa essenza. E a dimostrazione di ciò mi viene da pensare alle mille sfaccettature che tale sentimento può assumere: alla domanda cos’è l’Amore sono sicura che ognuno di noi avrebbe una risposta diversa da dare. Amore per me è perdersi negli occhi lucidi di un bambino che soffre, è credere imperterriti in qualcuno che ti ha profondamente deluso, è cercare uno sguardo in una folla immensa...Amore è sacrificio, sofferenza, assenza ma anche pace e serenità... Forse non ci pensiamo mai, ma l’Amore è ciò che regola le nostre esistenze più di ogni altra cosa, e ci spinge sempre nelle scelte che facciamo, anche se in maniera a volte molto misteriosa, o addirittura senza essere capaci di accorgercene. Come potrebbe pretendere un politico di guidare una nazione senza essere capace di amare? Come potrebbe un medico curare i suoi pazienti senza provare amore nei loro confronti? Questo libro di Coehlo mi ha affascinato anche perchè mi ha colto alla sprovvista su un tema su cui non rifletto molto spesso...nelle prime pagine non sembra neanche affrontare questo argomento, che rimane celato dietro la vita misteriosa di una ragazza che si appresta ad entrare nel mondo della magia. Piano piano, con sottile perizia, scivola nel profondo della sua anima e fa emergere tutti i dubbi, le paure, le incertezze di una ragazza piena di coraggio... e proprio nei tratti sfumati di questa giovane donna mi sono fragilmente perduta... Giulia
"L'immenso cielo cerca le nuvole per creare immagini fantastiche nell'aria limpida. I campi desiderano la pioggia per bagnare i semi e dare i raccolti copiosi, la vita dell'uomo chiede l'amore per riempirsi di poesia e di dolcezza"
(Romano Battaglia)

11 marzo 2009

Piccoli gesti per salvare il pianeta...

Non vi capita spesso di vedere qualcuno che getta la carta nel contenitore della plastica o semplicemente di andare a casa di un vostro amico e sentirvi soffocare dal caldo??? E come minimo quando camminiamo abbiamo sempre qualcuno davanti a noi che sta fumando... Ecco questi sono tipici gesti da evitare se vogliamo mantenere in salute il nostro pianeta e soprattutto garantire a noi stessi una vita migliore. Bastano semplici e piccoli accorgimenti: questi, come gocce che vanno a riempire un oceano, prima o poi riusciranno a dare i loro frutti. Vorrei proporre a proposito un ricettacolo di 5 "tipps" di base che forse potranno aiutavi a rendere la vostra giornata un po’ più ecologica di quella attuale.
  1. Cosa fare: abbassare il riscaldamento di 1 °C. Molto spesso le nostre case sono surriscaldate. La temperatura ideale per il soggiorno è di 20° C e per le camere da letto di 18°C (sicuramente più salubre e "temprante"). Cosa hai fatto: hai contribuito ad attenuare il riscaldamento globale e a limitare l’inquinamento atmosferico.
  2. Cosa fare: spegnere le luci inutili. E’ utile abituarsi a spegnere sistematicamente le lampade nelle stanze, quando non necessarie, e privilegiare la luce solare. Molta elettricità consumata significa meno energia da produrre. Cosa hai fatto: hai immesso meno gas a effetto serra nell’atmosfera.
  3. Cosa fare: moderare la velocità in automobile. Il consumo di benzina è ridotto di oltre 1 Litro ogni 100 Km (7 euro per 500 Km) se si tiene una velocità di 120 Km/h invece che di 130 Km/h in autostrada. Cosa hai fatto: hai contribuito a far durare più a lungo le riserve di petrolio che la natura ha prodotto in 250 milioni di anni e che noi consumeremo in meno di un secolo.
  4. Cosa fare: usare i trasporti pubblici. Dovete tenere ben presente che un autobus libera la strada da 40 auto! Cosa hai fatto: hai contribuito a ridurre l’inquinamento atmosferico.
  5. Cosa fare: evitare gli sprechi di acqua. Un modo per fare questo consiste nel chiudere il rubinetto nei tre minuti nei quali ci si lava i denti. Si risparmia così ben 18 litri di acqua. Cosa hai fatto: hai risparmiato la quantità di acqua di cui dispone un keniota in una giornata!

Mi sembra utile elencare anche alcuni tipi di "attenzioni ecologiche" che non sono proprio così comuni come quelle precedenti.

  • Risparmiare l’acqua evacuata dalla cassetta esterna del W.C. : si può collocare un mattone o una bottiglia piena di sabbia, e così ridurre il volume di acqua consumata ad ogni utilizzo, risparmiando 4000 litri di acqua all’anno.
  • Non incidere la corteccia degli alberi: la corteccia è una difesa dell’albero contro le aggrassioni da parte di parassiti nocivi. Così gli alberi sono più esposti alle malattie. Usare le nuove tecnologie per comunicare: sfruttando internet si risparmia tempo, si riducono gli spostamenti e i relativi costi.
  • Non scongelare con il microonde: è meglio tirare fuori gli alimenti dal freezer in antivipo che appesentire la bolletta dell’elettricità con l’utilizzo del microonde.
  • Lasciare in ammollo con sapone da bucato i capi più sporchi: così dovete passarli in lavatrice solo per il risciacquo. Con una sola azione si può risparmiare acqua, energia e detersivo.
  • Ridurre i consumi di carne e sostituire la carne con i legumi: occorrono 1500 litri di acqua per produrre 1 Kg di cereali, mentre 15000 per ottenere 1 Kg di carne di manzo. Infine forse la cosa più importante: Riciclare, riciclare, riciclare!

Già questi sono piccoli passi verso un futuro migliore. Credo che tutti vorrebbero vivere 80 anni come la maggior parte dei nostri nonni...anche perchè la vita è già troppo breve per godersi solo una minima parte di ciò che ci offre il mondo, quindi perchè ridurla ancora? Per concludere vi invito a leggere il libro: "365 gesti per salvare il pianeta". Uno splendido libro con fotografie di Philippe Bourseiller; un regalo per... il pianeta. E’ un libro che si dedica alla bellezza della natura e alla volontà di difenderla, pagina per pagina, per 365 volte. Voltando pagina 365 volte, giorno per giorno, questo incontriamo: la bellezza della natura immortalata in un'immagine fotografica fantastica, splendida, evocativa, accompagnata da una breve e limpida riflessione su quello che ognuno può fare già da subito per contribuire a difendere la bellezza del mondo, la vita della natura, l'integrità degli equilibri. Questo libro è un vero e proprio dono all'ambiente.

Dalla prefazione di Marco Roveda: "Le immagini parlano il linguaggio della bellezza, bellezza che penetra in profondità, bellezza più potente di mille slogan per spingerci a ritrovare in noi il desiderio di proteggere la Terra, e di impegnarci per lei. Bellezza che parla all'anima, che ci ricorda chi siamo, che ci sprona ad agire non più sotto la minaccia dell'autodistruzione o il pungolo del complesso di colpa. Onorando il nostro impegno nei confronti di tutto il pianeta onoriamo la nostra stessa umanità…Ci aspetta un lungo percorso ed entusiasmante percorso per riorganizzare tutta la nostra società verso valori di ecosostenibilità, di ecosolidarietà e di consapevolezza, un compito che coinvolge tutti e ci innalza tutti unendoci a un livello più alto di identità: la cittadinanza terrestre. Grazie a questo libro possiamo cominciare. Oggi stesso."

Guardate questo video!

09 marzo 2009

La fine può sempre trasformarsi in un nuovo inizio...

Ebbi l’idea di creare un blog tutto mio circa tre anni fa. Credevo che questo potesse riuscire a sostituire una volta per tutte le infinite pagine scritte a mano dei miei diari, che ormai erano diventate un qualcosa di ripetitivo e forse troppo scontato. Convertirmi di botto al digitale però non fu un’idea così geniale...ero troppo abituata al concetto di segreto, di intimo, che non riuscivo a volte ad accettare tutti quei commenti, sia piacevoli che non, che la gente lasciava abitualmente. Non ero forse ancora pronta per accettare i giudizi altrui, o semplicemente non riuscivo a capire che tale giudizio era semplicemente una prospettiva diversa, un gusto diverso...insomma qualcosa di lontano dagli schemi preformati della mia mente. Dopo quella prima lezione di "informatica-divertente" – dire solo informatica sarebbe troppo scolastico – del 3 marzo alla Facoltà di Medicina, ho inziato a farmi domande, a riflettere sulle varie proposte operative presentate dal prof. . All’inizio non riuscivo a decidere (anche se in realtà l’opzione "zoccolo duro" non mi ha mai ispirato), non volevo che l’esperienza blog mi portasse di nuovo al rifiuto della tecnologia telematica...ma poi sono arrivata alla conclusione che: "a life without risk is not worth living", una frase che frulla spesso nella mia mente ed è stata sempre capace, per ora, di guidarmi lungo le strade migliori...E poi devo ammettere che il mondo dei blogger, dei freedom writers mi ha sempre affascinato e quindi voglio tuffarmici a capofitto senza pensare alle conseguenze...forse questo mi aiuterà... Vorrei dire due parole sulla creazione di questo blog. Ero un po’ disperata all’inzio perchè "smanettare al pc", come fanno molti miei amici, non è proprio il mio forte. Però grazie all’aiuto di alcuni amici che mi hanno dato qualche dritta, sono riuscita a creare una pagina abbastanza carina (anche se un po’ chiccosa...come sono in fondo un po’ io stessa). Perché, direte, il banale splash di una fragola che si tuffa nella panna montata??? E’ solo un piccolo gesto delizioso della nostra quotidianità (ovviamente per quelli a cui piacciono le fragole :-D!) ...ma non è fatta la nostra vita di tanti effimeri momenti di piacere? Ci riteniamo noi uomini menti complicate, ma in fondo siamo semplici nella nostra essenzialità...che ne pensate? E poi la poesia che mi ha accompagnato per tutta l’adolescenza...come poteva non essere presente? Hope is the thing with feathers...Speranza....Speranza...non è forse tutto ciò che ci guida ogni giorno della nostra fugace vita? E non è necessario cercarla per mari e monti... è semplicemente accolta dalla nostra anima, che la custodisce per sempre senza che noi che ne accorgiamo...sembra avere la duttile consistenza di una leggera piuma...sembra sparire per poi ritornare imminente...sembra essere la fragile sovrana delle nostre vite. Ecco una mia traduzione della poesia che ho voluto mettere in originale come intestazione: "Speranza" è cosa alata Che risiede nell’anima, E canta un motivo senza le parole, E non si ferma mai... E si ode più che dolce nella brezza; E tormentata deve essere quella bufera Capace di intimorire Lei Che rincuorò la gente. Io l’ho sentita nella terra più gelida, Nei mari più lontani; Neanche in condizioni estreme Chiese una briciola di Me.

Infine una frase di T. Williams accompagna il mio nome...e sicuramente completa me stessa. E’ il rapporto con gli altri che ci mantiene vivi. Non siamo niente nella nostra egoistica solitudine. Le connessioni, i rapporti interpersonali, la comunicazione, il lavoro di squadra...è questo che fa di noi dei veri e propri Uomini... Alla Prossima... Giulia